Domenica 3 novembre 2024 è la data che aspettavo da un po’. Si parte per questo viaggio sognato, immaginato, programmato (più o meno) in Sud Est Asia, di circa tre mesi. Per le prime tre settimane per fortuna non sarò sola ma ci sarò una guida speciale con me, Manuel – compagno e viaggiatore già esperto di questo genere di viaggi.
Ci imbarchiamo da Orio al Serio (BG) diretti a Bangkok, in Thailandia, con un breve scalo a Sharja. Bagagli per me: zaino grande di 13 kg e zainetto piccolo di circa 6 kg. L’unica prenotazione fatta è la prima guesthouse dove dormiremo a Bangkok per due notti prima di spostarci in Cambogia.
Bangkok 04/05 novembre 2024
L’arrivo a Bangkok è ricco di emozione, per me la prima volta in questa città oltre che il primo approccio all’Asia in generale. Ci vuole un attimo per capire come funziona il sistema dei treni e della metro, quali cambi devi fare per raggiungere la fermata corretta, ovviamente i nomi sono assurdi e impossibili da memorizzare. Certo anche ritrovarsi a Bangkok alle 7 del mattino dopo aver dormito gran poco in aereo non aiuta a ragionare bene! Per accedere ai mezzi invece dei biglietti ti consegnano dei gettoni tipo quelli del supermercato che devi inserire ai tornelli, i treni sono efficienti ma molto affollati e per la prima volta iniziamo a guardarci intorno: ora siamo noi quelli diversi. Questa nuova sensazione mi strappa un sorriso.
Scesi dal treno sfruttiamo subito un tuk tuk per andare a lasciare i bagagli alla guesthouse e poi partire ad esplorare la città. Non lo sappiamo ancora ma il tuk tuk sarà il filo conduttore di tutto questo viaggio nel sud est asiatico! Assumerà varie tipologie, vari costi in valute diverse, vari modi di contrattazione ma ci porterà ovunque.
La nostra guesthouse si trova vicino a Khaosan Road – la zona dove si concentrano gli alloggi per turisti, i bar e ristoranti frequentati quasi solo da occidentali; infatti facciamo una passeggiata veloce ma la abbandoniamo subito, sembra di essere in vacanza in Europa. La destinazione successiva è sicuramente più interessante, Huai Khwang Market il nostro primo mercato locale, tradizionale a super caotico come si riveleranno tutti i market asiatici: ci si può trovare di tutto, dal pesce (ancora vivo…), al cibo cucinato al momento, ad abiti di ogni genere e alle immancabili noci di cocco forate abilmente per farti bere il succo da una cannuccia e poi con altri due colpi di lama decisi, aperte per lasciarti mangiare l’interno.



Dopo una tappa cena in un mall del posto, passeggiamo nel tranquillo Train Night Market – altro mercato un po’ più curato che strizza l’occhio al turista occidentale, e nella via del ritorno ci troviamo in Chinatown: sembra di stare dentro ad un abbagliante luna park; tutto è fatto di luci al neon, di enormi insegne scintillanti, e ovviamente di folle di turisti. Da sprovveduti abbocchiamo all’invitante insegna di birra di uno dei pub presenti, che si rivelerà essere la birra più cara acquistata in Asia! Va beh, dagli errori si impara.



Il giorno successivo comincia con la visita ad uno dei tantissimi templi buddisti presenti a Bangkok, il Wat Pho: in realtà si tratta di un complesso di tanti edifici religiosi molto belli tra cui i visitatori possono passeggiare, che ci permette di iniziare ad immergerci nelle linee e nei colori dei templi asiatici. Il punto più famoso di questi edifici è la statua gigante di un Buddha sdraiato – reclining Buddha – collocata all’interno di un tempio e che ne occupa tutta l’area, costringendo i visitatori ad entrare, rigorosamente scalzi, in una fila ordinata per girare attorno alla statua. E’ davvero particolare, viene da chiedersi se hanno messo prima la statua e poi costruito il tempio o viceversa! (TIP: fuori dai templi ci sono mille venditori di pantaloni lunghi leggeri, visto che per rispetto si chiede di entrare nei templi con spalle e ginocchia coperte; in realtà all’interno del Wat Pho c’erano a disposizione gratuitamente dei simil pantaloni da indossare sopra i propri, senza bisogno di acquistarli fuori. Ma è comunque una buona idea arrivare già attrezzati).



Procediamo poi per una tappa consigliatissima a Bangkok: prendiamo una caffè nella scuola di massaggio Wat Po Thai Traditional Massage School e chiediamo agli studenti che stanno entrando dove poter fare un autentico massaggio Thai; gli studenti bloccano l’insegnante, le traducono la nostra richiesta e lei allora ci fa accompagnare lì accanto, al Chetawan Traditional Massage. Qui optiamo per mezzora di massaggio Thai ( e all’incredibile costo di €9) sotto le mani esperte di una massaggiatrice donna per me e un massaggiatore per Manu. Appena inizia a massaggiarmi capisco che non sarà sicuramente una passeggiata: il massaggio è deciso e forte, fa pure male in alcuni punti e nel silenzio si sentono davvero le ossa che scricchiolano! A tratti mi scapperebbe un lamento ma, sarà la faccia seria della massaggiatrice, sarà la sua stazza, tengo i lamenti per me e sono grata di aver scelto solo mezz’ora di massaggio e non l’opzione più lunga di un’ora! Però ammetto che alla fine ci si sente meglio.
Ripartiamo rinvigoriti direzione Tha Tien Pier, il molo da cui prendere il traghetto per andare a vedere il Flower Market. Il traghetto è un’opzione assolutamente da considerare per gli spostamenti, non ci abbiamo pensato prima ma nel nostro caso poteva essere comodo anche per raggiungere la guesthouse; il traghetto infatti fa fermate lungo tutto il Chao Praya, il fiume che attraversa Bangkok, e con meno di 50 centesimi ci si può spostare comodamente da una parte all’altra della città. Il Flower Market è un altro bellissimo mercato in cui vendono mille tipi di fiori, ghirlande, corone e quant’altro…in questi mercati giganti viene sempre da chiedersi a chi vendano tutta questa roba, se ci sia spazio di mercato per tutti i mille venditori che si trovano lì dentro, uno a fianco all’altro vendendo gli stessi prodotti. Una risposta non l’abbiamo trovata, credo che serva entrare più in profondità nella economia e nella cultura del sud est asiatico con la guida di qualche locale che ne capisce le dinamiche. Sosta cibo necessaria di fronte al Flower Market, in un angolo street food suggeritoci da una ragazza del mercato, e poi ci rifugiamo in un mall giusto in tempo per evitare un acquazzone che arriva all’improvviso e che dura un bel po’, per poi smettere di colpo così come è arrivata. Inutile dire che nel market approfittiamo del tempo per…mangiare 😊



Rientriamo verso la guesthouse sfruttando il battello e facendo qualche tappa qua e là nei vari moli di attracco per goderci gli ultimi scorci di Bangkok. In quest’avventura Bangkok è stata solo un pit stop prima dell’approdo in Cambogia, ma ci ha saputo stordire con il suo caos, incantare con i suoni diversi della sua lingua, ingolosire nei suoi mercati e affascinare per la sua atmosfera.
E’ tempo però di ripartire – direzione Cambogia!
25/28 gennaio 2025
Ed ecco un piccolo aggiornamento su Bangkok, essendomi fermata qui prima del volo di rientro di gennaio: ho alloggiato in un hostel molto carino e pulito, in una zona che mi è piaciuta: il Pan Pan hostel (che in realtà ha camere private con bagno in comune), lo consiglierei. Si trova vicino al bel Lumphini Park, il parco più grande di Bangkok, davvero ben tenuto e perfetto per rilassarsi; bisogna solo stare attenti a non avvicinarsi troppo ai lucertoloni giganti che vivono nel parco. In questa nuova tappa a Bangkok ho provato la lezione gratuita di yoga thai (rue-si datton yoga) che si tiene tutte le mattine alle 8 al tempio Wat Pho, proprio di fronte alla scuola di massaggio situata all’interno del tempio. C’eravamo solo io, un signore del posto che studiava alla scuola di massaggio, e la maestra. Dura circa mezzora ma è davvero un bel modo per iniziare la giornata e per godersi il tempio prima dell’arrivo della folla di turisti. Unica nota negativa: sono entrata dall’ingresso principale verso le 7.30 del mattino e mi hanno fatto comunque pagare il biglietto di ingresso al tempio, che io non volevo visitare perché ci ero già stata; non è servito tentare di spiegare che ero lì solo per la lezione di yoga, non c’è stato verso. Forse meglio provare a entrare dall’ingresso laterale, quello proprio vicino alla scuola di massaggio, non so se così funziona ma si può provare. Va bè, ne ho approfittato per farmi un giro nel tempio la mattina presto, è sempre favoloso. Ho esplorato poi la zona attorno al Lumphini Park, ricca di grattacieli e centri commerciali: dal centro MBK si ha una bella vista sulla parte commerciale e moderna della città, che permette di vedere il lato metropolitano di Bangkok.
Altra meta da visitare se si sta a Bangkok più giorni – se possibile soggiornandovi almeno una notte – è la città di Ayutthaya, famosa per i suoi templi che ricordano lo stile dei templi khmer di Angkor in Cambogia. Si trova a un’ora e mezza di treno da Bangkok (i treni sono efficienti e comodi per tratte così corte, ricordatevi di chiedere alla biglietteria il treno “ordinary” cioè normale, altrimenti vi potrebbero vendere i biglietti dei treni più costosi, ma non ne vale la pena). Arrivata alla stazione dei treni di Ayutthaya ho preso un piccolo traghetto proprio di fronte alla stazione per attraversare il fiume e arrivare direttamente alla mia guesthouse; è un’opzione veloce e molto più economica di un tuk tuk. Ho soggiornata alla Baan Lotus Guesthouse, davvero meritevole perché tranquilla, pulita e con un bellissimo esterno con tanto di amaca affacciata su un laghetto di fiori di loto. E la posizione è buona per esplorare i templi in bicicletta (opzione migliore), da noleggiare direttamente alla guesthouse. I templi da visitare sono davvero tantissimi; io, che non sono esperta o particolarmente appassionata di storia, ho scelto di vedere solo i seguenti: il Wat Yai Chai Mongkhon con il Buddha sdraiato; il Wat Chaiwatthanaram; il Wat Na Phra Men e il Wat Maha That, famoso per la testa di Buddha incastonata tra le radici di un fico che si vede su moltissime fotografie della città.
Sicuramente consiglio di non saltare il Wat Maha Tat perché, pur essendo quello centrale e più gettonato, ha un fascino incredibile; il mio consiglio è andare nella stessa giornata sia la mattina presto (verso metà mattina arrivano i pullman carichi di turisti) sia il tardo pomeriggio, quando inizia a calare il sole – il biglietto è uno solo, vale tutta la giornata. La sera, infatti, oltre alla luce del tramonto spettacolare, si accendono anche le mille lucine posizionate sugli alberi dei templi, che rendono la scena magica. E la maggior parte dei turisti a quell’ora ha già fatto rientro a Bangkok quindi io mi sono trovata ad ammirare la testa del Buddha incastonata nelle radici dell’albero da sola!
2 Commenti
Leggendo mi sembrava di essere li con voi Silvia… Raccontato da te sembra tutto molto facile.. Bello… Buon proseguimento del tuo viaggio.. Gio
Eh ma guarda che poi mentre viaggi ti accorgi che…davvero è tutto più facile del previsto! 🙂