VAL SERIANA (BERGAMO) – DA PARRE ALLA CIMA DEL MONTE VACCARO

QUANDO L’HO FATTA: dicembre 2023

ITINERARIO: Parre (località Campella) m680 – Chiesetta del Monte Alino m1165 e Panchina Gigante – Rifugio Vaccaro m1510 – cima Vaccaro m1957

DURATA: salita 3.30 ore – discesa 2.30 ore

DISLIVELLO: salita 1270m

DESCRIZIONE: da dove si parcheggia l’auto (località Campella, a Parre – BG) si prende una bella mulattiera che sale all’interno del bosco, per poi congiungersi con la strada asfaltata che porta in un’ora dalla partenza alla chiesetta di Sant’Antonio del Monte Alino. Qui c’è la possibilità di un piccolo ristoro autogestito: si prende quello che si vuole e si lascia il denaro. Si prosegue, sempre sulla strada asfaltata, per raggiungere poco dopo la Panchina Gigante – impossibile rinunciare a uno scatto seduti sulla panchina (hanno anche attrezzato un sostegno fisso per cellulari…smart!). Boccata d’aria alla panchina, e si riparte per la strada in salita gustandosi il panorama attorno su tutta la vallata e le belle baite che si incontrano nei tornanti. Per qualche altra breve sosta o, perché no, per godersi una lettura o una siesta in un posto magico, hanno allestito delle bellissime sdraio e panchine di legno e un tavolone circolare proprio ai lati della strada che si sta percorrendo.  L’ultimo tratto della camminata per arrivare al Rifugio Vaccaro (dopo 1 ora di cammino dalla chiesetta) risulta bello ripido, ma almeno si vede il rifugio all’orizzonte: la motivazione fa la sua parte. Arrivati al rifugio niente di meglio di una bevuta alla fontana centrale e una pausa nel prato ben tenuto che circonda la struttura. Da qui si può poi ripartire per affrontare l’ultima salita che porta in un’altra ora alla cima del Monte Vaccaro: la prima parte è una salita graduale, che poi diventa più ripida e in cresta (da affrontare se il terreno è asciutto; d’inverno con la neve solo se si ha la giusta attrezzatura). Dalla cima si gode uno spettacolo incredibile, nelle giornate limpide si ha davvero una vista completa sulle montagne circostanti.

Per la discesa si può optare per l’itinerario di salita oppure prendere una via alternativa in modo da percorrere un percorso ad anello: scendendo dal rifugio, poco prima della seconda baita che si incontra sulla destra (quella su un tornante, vicino ad un laghetto ghiacciato) si può abbandonare la strada asfaltata e deviare a destra per raggiungere un sentiero all’interno del bosco, molto bello e ben camminabile – personalmente preferibile rispetto alla discesa sulla strada asfaltata dell’andata – che riporta esattamente al parcheggio iniziale.

CAMMINATORE 2-4 ZAMPE: Nel complesso si tratta di un’escursione che non presenta difficoltà tecniche (se non avere attenzione nella salita in cresta finale), ma che ha un notevole dislivello. Però ci sono tantissime possibilità di fermarsi lungo la salita accorciando il giro: sicuramente l’arrivo al Rifugio Vaccaro merita, soprattutto nelle belle giornate di sole. Durante la salita non si incontrano fonti d’acqua per i cani, se non una pozza poco prima del rifugio; meglio partire attrezzati. La salita descritta in questo articolo è quasi tutta esposta al sole, mentre la discesa descritta rimane all’ombra del bosco. Nulla vieta di fare il giro al contrario, con salita in ombra e discesa al sole – alternativa valida soprattutto d’estate.

PRO: panorama favoloso durante tutta la salita grazie al fatto di essere su un versante con una vallata aperta davanti a sè; bella l’idea della panchina gigante e delle sdraio e tavoloni di legno ai lati della strada, si vede che tutto è ben tenuto e che la gente del posto ci tiene molto a questi luoghi.

SE MAGNA? Dipende! Il rifugio Vaccaro è gestito da volontari del GEP (Gruppo Escursionistico Parrese) che ovviamente non possono garantire aperture costanti, specialmente d’inverno. Ma con giornate di sole fidatevi che portarsi un panino e mangiarlo nel praticello curato davanti al rifugio, non fa rimpiangere nulla! C’è anche la possibilità di prenotare il rifugio per gruppi (visitate il sito del GEP per i contatti e per la spiegazione di come funziona la prenotazione: https://dianacastelletti.wixsite.com/rifugiovaccaro). Normalmente vige anche la bella regola che chi si trova nel rifugio faccia un po’ anche da “rifugista” per cui se qualche altro camminatore passa viene sempre invitato a sedersi all’interno e condividere da maià e da bif, lasciando un’offerta al rifugio. Questo è lo spirito della Montagna. Resta sempre aperto invece il bivacco alla destra del rifugio dove si può trovare un locale chiuso per ripararsi dal freddo o per cambiarsi gli indumenti.

INFO: Parre è famoso per i suoi Scarpinocc, un tipo di raviolo senza carne ma con un ripieno di pane grattato, formaggio, uova, latte e spezie e un’abbondante dose di burro fuso da condimento. Ad agosto nel paese di Parre c’è sempre la Sagra degli Scarpinocc, che vanta un’affluenza incredibile, dove si promuove tale specialità e si possono osservare le signore del posto che preparano questi ravioli alla velocità della luce. Quindi: se al rifugio non trovate autoctoni che ve li preparano, appena scesi a Parre andate a mangiarveli!

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1 Commenti

  • Ci & Fa

    Complimenti per queste descrizioni molto ricche e dettagliate!
    Ne faremo tesoro….che voglia di Scarpinocc dopo una bella salita al Vaccaro! Brava Silvia….tienici aggiornati!

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Chi sono

Silvia

Nata a Clusone (BG), vivo e lavoro a Milano.

“Non tutti quelli che vagano sono persi” – ecco, l’idea di perdermi nel mondo e nelle sue mille facce mi affascina proprio. Natura, culture, persone, esperienze nuove: sono curiosa di tutto ciò. E tu?

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